2020-2021 – Semi di memoria

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Write this report explaining as clearly as possible all the aspects requested below. Use accessible language and write the report as if you were describing the project to a friend. Keep in mind that the people who are reading your report were not present at the activities you carried on, nor did they necessarily read the application form you submitted. Be as clear and as detailed as possible.

  1. Name(s) of project coordinators: Marinella Venera Sciuto(referente progetto)

     Gruppo Progetto: Gulisano Giuseppina, Lizzio Paola, Panebianco Patricia, Vespucci Teresa.

  1. School(s) involved: Liceo Scientifico Statale “Archimede” Acireale
  1. School(s) address(es): Via Ludovico Ariosto 37
  1. Project Title: Il valore della memoria. Imparare dal passato -Agire per il futuro
  1. Project Duration: Dicembre 2020/ Giugno 2021
  1. A summary of one paragraph describing the project:

Il Progetto, attuatosi fino a maggio 2021, in modalità Dad, ha visto il coinvolgimento di diverse fasce di studenti del Liceo, seppur solo in modalità online e da maggio in presenza al 50%. Il progetto ha ricevuto una certa visibilità sul territorio in cui si trova la scuola specialmente in occasione del giorno della memoria 2021 e dell’adozione del Manifesto della comunicazione non ostile da parte dell’amministrazione della città. (cfr. www.comune.acireale.ct.it/ news del venerdì 23 aprile 2021), iniziativa promossa dalla docente referente del progetto. Esso ha potuto espletarsi nella forma dell’alternanza scuola-lavoro, ora PCTO, con la creazione e gestione di un blog “Il presente della memoria” ( https://blogarchimede.wordpress.com/),  ispirato al testo di Primo Levi, I sommersi e i salvati ( Einaudi scuola, a cura di Martina Mengoni e Roberta Mori), animato dagli studenti del quinto anno e seguito da un docente universitario, prof. Ernesto De Cristofaro, esperto in materia di antisemitismo e leggi razziali. Sono state predisposte 4 targhe commemorative, da completare con il qrcode dei lavori degli studenti realizzati nel corso del decennale del progetto,  relative ai rispettivi Alberi piantati in occasione del giorno della Memoria 2014, 2015, 2019, 2020 da collocare nel giardino didattico della scuola, sul modello del Giardino dei Giusti dello Yad Vashem di Gerusalemme e di Milano; in particolare, la piantumazione dell’albero della memoria del 2020, dedicato alle vittime del genocidio ruandese, è avvenuta al rientro a scuola dopo il lockdown,  durante una cerimonia pubblica alla presenza del referente della comunità di Sant’Egidio di Catania. La dotazione libraria della biblioteca del Liceo è stata incrementata con l’acquisto di saggi, romanzi, dvd relativi alla storia dell’antisemitismo, della shoah e di tutti i genocidi. Come previsto dalla proposta di progetto, è stato avviato il laboratorio di scrittura teatrale, coordinato dal prof. Domenico Centorrino, che ha prodotto, nella forma del teatro musicale, dedicato alla figura di Etty Hillesum, un testo rimasto inedito e in attesa di realizzazione non appena le condizioni epidemiologiche lo consentiranno. (Cfr. D. Centorrino, E. Hillesum, Prove per musical (testo e musica inediti) liberamente tratto da M. Corradini, Siamo partiti cantando. Etty Hillesum, un treno, dieci canzoni, rue Ballu, 2017)

  1. A detailed description of your project:

Please be sure to include the following details:

A description of the main activities carried on in the project – what you did, when, what were the outcomes;

Le attività del Progetto si sono svolte dal dicembre 2020 al maggio 2021 secondo la seguente organizzazione:

-Dicembre 2020. 

Partecipazione con la classe III E e IV E al concorso nazionale del Miur I giovani ricordano la shoah. Lavoro della III E riconosciuto meritevole del superamento della selezione regionale. Il lavoro, intitolato “Non possiamo dimenticare”, è partito dal bisogno di raccontare ai giovani le storie dei 761 siciliani che hanno subìto la deportazione nei campi di concentramento e di sterminio nazisti per motivi politici consapevoli della lacuna della memoria collettiva riguardo a questa categoria di deportati, contrassegnati dal triangolo rosso.

10 dicembre 2020: esame della DUDU con i docenti di diritto e di filosofia coinvolti nel progetto. Gli esiti sono stati i lavori in ppt e video realizzati dagli studenti di quinto anno nelle conferenze online con la partecipazione di membri di Amnesty International , sezione di Acireale. 

E’ stato realizzato un archivio dei lavori presentati durante le giornate dei seminari.

27 gennaio 2021: conferenza con la testimone, signora Antonietta Garufi, figlia di Antonino Garufi (1918-1997), carabiniere, partigiano, deportato a Dachau e Buchenwald. La fonte di studio è stata il suo diario, Diario di un deportato. Da Dachau a Buchenwald comando Ohrdruf (Gelka, 1990). In questa occasione, con la partecipazione in videoconferenza delle classi dalla prima alla quinta, sono stati presentati i lavori didattici realizzati dagli allievi di III E e IV E Scientifico che hanno partecipato al concorso nazionale del MIuR: I giovani ricordano la Shoah

6 marzo 2021: Giornata Europea dei Giusti. Invio dei lavori della classe quinta A alla giuria del concorso nazionale Gariwo di Milano. 

Sono stati studiati le figure dei giusti: Alexiei Ananenko e Tommie Smith e John Carlos. 

6 maggio 2021: cerimonia di piantumazione dell’albero della memoria del 2020 nel giardino della scuola per ricordare il genocidio ruandese con la testimonianza di un sopravvissuto, don Eugene Muhire  Rwigilira,    della comunità di Sant’Egidio, alla presenza delle classi quarte delle docenti coinvolte nel progetto. Sono stati lette poesie e brani di testi studiati e precisamente: E. Bruck, Il pane perduto, La nave di Teseo, 2021;M. Niemöller, Prima vennero; S. Mukasonga, Nostra Signora del Nilo (traduzione di Stefania Ricciardi), 66thand2nd, 2014;N. Hikmet, Nasceranno uomini migliori.

Collegato al tema di studio della Giorno della memoria 2020, è il murales dal titolo:la Memoria del Bene (inaugurato il 29 gennaio 2020 alla presenza del testimone del genocidio ruandese). 

-29 maggio 2021: conferenza conclusiva del progetto PTOF “Il presente della memoria” con il prof. De Cristofaro, del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Catania.  

Il corso, iniziato a marzo, ha percorso le seguenti tappe: 

16 marzo 2021 dalle ore 15:30 alle ore 17:30, classi quinte. 

Tema: è possibile negare la Shoah? Il reato di negazionismo nella legislazione italiana ed europea.

23 marzo 2021 dalle ore 15:30 alle ore 17:30, classi terze. 

Tema: il tema degli stereotipi a partire dall’opera I sommersi e i salvati di Primo Levi ( 1919-1987)

31 marzo 2021 dalle ore 15:30 alle 17:30, classi quarte. 

Tema:la zona grigia  a partire dall’opera I sommersi e i salvati di Primo Levi ( 1919-1987)

The number of students, teachers, or people from the community you reached;


Le videoconferenze del 10 dicembre  sono state seguite da tutti gli studenti delle quinte classi per un numero di 300 allievi e circa 20 insegnanti. Presenti le docenti Gulisano, Lizzio, Panebianco, Sciuto, Vespucci.

La videoconferenza del 27 gennaio , svoltasi il 2 febbraio 2021, curata dalla prof.ssa Sciuto,  è stata seguita da una classe prima, due seconde, una terza, una quarta e tre classi quinte per un totale di 150 studenti e 10 insegnanti.

La cerimonia di piantumazione del 6 maggio è stata seguita da 80 studenti delle classi quarte con i 4 docenti del progetto ( Sciuto, Panebianco, Gulisano e Lizzio).

La videoconferenza online del 29 maggio è stata seguita dalle classi  III  BL,CL,BS, DS, IV AL, BL, CL, IV CS; V AS, V BS, VALS per un totale di 160 studenti.   

Presenti le docenti Sciuto, Panebianco e Gulisano, curatrici del progetto oltre ai colleghi di storia, lingue, lettere.                                                                                                                 

Students’ reflections – what were students’ impressions during and after the project;

RIFLESSIONI PRE-COVID 19

In occasione del Giorno della Memoria, 27 gennaio 2020, abbiamo avuto il privilegio di incontrare, nell’Aula magna del nostro Istituto, Eugene Mugire Rwigilira, sopravvissuto al genocidio del Ruanda. Attraverso le sue parole abbiamo avuto l’opportunità di approfondire questa pagina molto triste della storia, cercando di comprenderne le motivazioni e sentendo ancora vivo il dolore dei sopravvissuti.

Dal 6 aprile alla metà di luglio del 1994, per circa 100 giorni, in Ruanda vennero massacrate sistematicamente (a colpi di armi da fuoco, machete pangas e bastoni chiodati) almeno 500.000 persone; le stime sul numero delle vittime sono tuttavia cresciute fino a raggiungere cifre dell’ordine di circa 800.000 o 1.000.000 di persone. Il genocidio, ufficialmente, viene considerato concluso alla fine dell’Opération Turquoise, una missione umanitaria voluta e intrapresa dai francesi, grazie al sostegno dell’ONU. Le vittime furono prevalentemente di etnia Tutsi, corrispondenti a circa il 20% della popolazione, ma le violenze finirono per coinvolgere anche Hutu moderati appartenenti alla maggioranza del paese. L’odio interetnico fra Hutu e Tutsi, molto diffuso nonostante la comune fede cristiana, costituì la radice scatenante del conflitto, pur se l’idea di una differenza di carattere razziale fra queste due etnie è estranea alla storia ruandese e rappresenta semmai uno dei lasciti più controversi del retaggio coloniale belga. Fu infatti l’amministrazione coloniale del Belgio che, a partire dal 1926, trasformò quella che infatti era una semplice differenziazione socio-economica (gli Hutu erano agricoltori, i Tutsi allevatori; e gli scambi e i matrimoni misti fra i due gruppi erano comuni) in una differenza razziale basata sull’osservazione dell’aspetto fisico degli individui. Essi osservarono che i Twa, un terzo gruppo etnico dell’area, corrispondente ad appena l’1 % della popolazione, erano di bassa statura (come i pigmei), gli Hutu di media altezza, mentre i Tutsi erano di altezza maggiore, con lineamenti del volto e del naso più sottili. Con l’introduzione della differenziazione tra i gruppi, essi si irrigidirono e non fu più possibile cambiare gruppo. Nel periodo di colonizzazione belga i Tutsi andarono al potere, mentre agli Hutu erano riservate mansioni più umili e meno retribuite. Dopo sanguinose rivolte e massacri, gli Hutu, con l’accordo dei belgi, presero il potere nel 1959–1962, momento che coincise con l’inizio della lunga persecuzione dei Tutsi. Molti di loro fuggirono nei Paesi limitrofi, soprattutto in Uganda. Nel periodo del genocidio, avvenuto nel 1994, gli Hutu erano il gruppo di popolazione maggiore, ed erano Hutu anche i due gruppi paramilitari principalmente responsabili dell’eccidio: gli Interahamwe e gli Impuzamugambi.  

Come corsisti del progetto “Il valore della memoria”, ci siamo preparati ad incontrare Eugene Mugire Rwigilira e a dialogare con lui attraverso la lettura del libro di Scholastique Mukasonga “Nostra Signora del Nilo”. Il racconto del genocidio avviene dal punto di vista di un gruppo di studentesse di un prestigioso collegio ruandese. Attraverso le emozioni delle protagoniste del racconto, anche noi abbiamo ripercorso tutte le tappe della piramide dell’odio, fino al suo culmine: il genocidio. 

L’autrice si pone l’obiettivo esplicito quello di gettar luce su questa storia, trascurata dall’opinione pubblica internazionale per il pregiudizio di un’Africa in cui i massacri “selvaggi” ci sono sempre stati. 

Quello che ci ha colpito maggiormente è che, invece, le distinzioni etniche e gli odi conseguenti sono stati importati dai “civili” europei.  A questo proposito è utile citare uno dei passi più significativi del testo: “Perché in Ruanda esistevano due razze O tre. L’avevano detto i bianchi, era stata una loro scoperta. L’avevano scritto sui libri. Alcuni scienziati erano venuti espressamente per questo, per misurare le loro teste. Ne avevano tratto conclusioni irrefutabili. Due razze:hutu/ tutsi, bantu/ amita. Della terza non valeva nemmeno la pena parlare”. A causa di decisioni politiche e facendo leva su un concetto, scientificamente errato, la razza, in un paese potenzialmente felice, perché rigoglioso, sono accaduti scontri atroci e cruenti che si sono perpetrati fino a non molti anni fa.

L’incontro con Eugene Mugire Rwigilira è avvenuto a conclusione di un percorso in memoria dei genocidi del XX secolo dopo gli approfondimenti relativi al genocidio degli armeni nel corso della prima guerra mondiale e di quello degli ebrei, la Shoah, nel corso della seconda. Crediamo che ascoltare le parole dense di emozione di un uomo che in prima persona ha subito tali orrori sia stato ciò che ha davvero dato valore alla memoria storica, perché ci ha messo di fronte non solo alla conoscenza di certi eventi, pagine tragiche della storia umana, ma anche alla comprensione delle dinamiche sottese, favorendo in noi il giudizio e il rifiuto certo, consapevole e deciso di ogni genere di divisioni e di odi.

Matilde Di Bartolo, Uriele Giambra, Giorgia Famà, Giulia Fichera, Morena Finocchiaro, classe 3 D, anno 2019/2020

Durante la seconda metà dell’anno scolastico 2019/2020 è stata data la possibilità agli alunni del triennio di poter partecipare al progetto “Il valore della memoria”. 

L’attività aveva come fine quello di andare oltre la semplice lezione storica, scavando più a fondo, offrendo agli studenti più nozioni rispetto ai genocidi avvenuti nel corso della storia umana. 

L’attività aveva come fine quello di andare oltre la semplice lezione storica, scavando più a fondo, offrendo agli studenti più nozioni rispetto ai genocidi avvenuti nel corso della storia umana. 

Dopo una serie di incontri formativi con i docenti, è stato proposto ai frequentanti del corso e alle rispettive classi un incontro con un sacerdote sopravvissuto al genocidio ruandese. 

L’esperienza fatta ha toccato la sensibilità di tutti, tutto enfatizzato dal fatto che a parlare di quegli orrori fosse proprio uno di coloro che li avevano vissuti sulla propria pelle.

 Sia a livello formativo che a livello umano, quest’iniziativa ha cambiato la prospettiva di tutti noi, sottolineando l’importanza dei valori fondamentali della pace e della fratellanza, contro l’assordante “indifferenza” del lato più oscuro dell’umanità.

Giorgia Di Salvo , III CL, anno 2019/2020

Il progetto della memoria organizzato ogni anno dall’istituto Liceo Archimede si è svolto con incontri pomeridiani .In questi incontri è stato possibile capire  il valore della memoria  e  abbiamo approfondito vari temi come la Shoah, il genocidio degli ebrei e in particolare abbiamo approfondito il genocidio ruandese. Credo che la memoria come valore sia fondamentale nell’uomo  perchè  nella storia si sono susseguiti una serie di eventi che hanno portato l’uomo ad attuare in modo  inconsapevole e violento , quindi è  molto importante conoscere le cause che hanno portato l’uomo ad attuare in un determinato modo, in modo che tutto ciò non si verifichi nuovamente .Uno degli argomenti che è stato maggiormente trattato durante gli incontri  è il genocidio ruandese. Il genocidio dei tutsi del Ruanda fu uno dei più sanguinosi episodi della storia dell’umanità del XX secolo. In Ruanda vennero massacrate sistematicamente a colpi di armi da fuoco, machete pangas e bastoni chiodati almeno 500.000 persone: le stime sul numero delle vittime sono tuttavia cresciute fino a raggiungere cifre dell’ordine di circa 800.000 o 1.000.000 di persone . . Dopo aver trattato questo argomento si è tenuto l’incontro con un testimone di genocidio ruandese .L’incontro con il testimone Eugene Muhire Rwigilira  invitato dal nostro istituto  si è tenuto in aula magna   e ci ha raccontato i ciò che ha vissuto. L’incontro è stato  molto commovente,in quanto dalle sue parole tutt’ora traspariva il  dolore e la paura di tutto ciò che ha subito nel passato.

MariaCatena Cantarella, 3 E, anno scolastico 2019/2020

RIFLESSIONI POST-COVID

La proposta della professoressa Marinella Sciuto a partecipare alla XIX edizione del concorso, organizzato dal MIUR, intitolato “I giovani ricordano la Shoah”, poteva apparire come un’idea come tante altre, un compito scolastico da incastrare con tutti gli altri, e invece poi ci siamo fatti prendere da quest’idea e abbiamo dato ognuno il meglio di noi, con ricerche, interviste, fino al punto da presentare il progetto ed essere scelte, insieme ad un’altra scuola di Caltagirone, per la selezione nazionale, uniche due scuole in Sicilia.

Per svolgere il lavoro siamo partiti dalla traccia data dal MIUR: “A partire dal 1945, dopo la Liberazione e la fine della II Guerra Mondiale, il ritorno alla vita non fu facile, soprattutto per chi era stato costretto alla clandestinità per salvare la propria vita, era sopravvissuto alle persecuzioni nazi-fasciste, ai campi di sterminio, alla deportazione politica e militare, alle stragi. Occorreva superare il trauma individuale e collettivo e riconquistare il proprio nome, la propria identità, la casa, il lavoro, gli affetti, le abitudini, gli amici, le speranze. Documentatevi sulle storie di queste persone, raccontate le difficoltà che dovettero affrontare e ricostruite il clima dell’epoca, con le modalità che vi sono più congeniali.”

Dietro suggerimento della professoressa Sciuto abbiamo deciso di dare risalto alle storie dei deportati siciliani. Io ho intervistato la signora Antonietta Garufi, figlia di Antonino Garufi, nato ad Altarello, Giarre, certo attraverso un telefono non trapassano le emozioni, eppure devo dire che è stata un’esperienza molto forte, la signora ci ha raccontato la vita di suo padre, del suo rapporto con lui, di cosa fanno i suoi figli per ricordare il nonno, ed era emozionata che noi, generazioni future e apparentemente lontane da quegli anni, ci interessassimo ad argomenti complicati e forti come questo; ma il 27 gennaio, giorno della memoria è stato istituito proprio con l’obiettivo di ricordare e non dimenticare ciò che l’uomo in passato ha compiuto, per non commettere gli stessi errori.

Penso che l’Olocausto sia il periodo più crudo della storia italiana e non solo, in quel periodo l’uomo non era uomo, i potenti erano delle bestie e i deportati sono diventati numeri, e anche dopo, non è stato semplice riavere nelle loro mani quella vita che tanto desideravano. Basti pensare ad Antonino Garufi che tornato a casa lavorò nel campo dell’edilizia per finire poi come bigliettaio nei servizi di linea locale anche se tentò di rientrare nei carabinieri ma la sua scelta della Resistenza, oltre ai danni subiti a una gamba, gli impediranno di riprendere servizio nell’Arma. Ecco questo è un altro calvario di amarezze per Antonino Garufi che rivive continuamente l’esperienza patita e il dolore subito. 

Ma lui non si ferma, ha avuto la forza, la volontà e l’intelligenza di scrivere in un Dario, dal titolo “Diario di un deportato: da Dachau a Buchenwald comando Ohrdrust”, tutto quello che aveva visto e patito in ogni momento della sua permanenza in quei luoghi, descrivendo quel periodo della sua vita con la semplicità, la spontaneità e la crudezza di un’esperienza che naturalmente lascia ferite fisiche e interiori indelebili.

E il signor Antonino lo ha fatto con un unico obiettivo, come più volte ci ha ricordato la figlia, i giovani devono sapere. 

Alessia Notaro, classe 3 E, anno 2020/2021

Remember in different ways

“La memoria è uno strumento molto strano, uno strumento che può restituire, come il mare, dei brandelli, dei rottami, magari a distanza di anni” è con questa frase di Primo Levi che voglio spiegare cosa è per me la memoria. Avere memoria, secondo noi, è un dovere di tutti, in particolar modo di noi ragazzi, che saremo i cittadini del mondo futuro. Educare alla memoria è necessario affinché non si ripetano più determinati avvenimenti, per questo motivo, crediamo che le istituzioni abbiano il dovere di educare i giovani alla memoria perché noi ragazzi abbiamo il diritto ad un mondo migliore. Il liceo Scientifico Archimede di Acireale, nonché la nostra scuola, si impegna costantemente a sensibilizzare gli alunni sul tema della Shoah: i docenti, infatti, stimolano costantemente gli studenti ad analizzare non solo la piramide dell’odio, ma anche come il genocidio sia all’apice di questa. Tanto è vero che alcuni insegnanti hanno diretto un corso extra-curricolare per approfondire la tematica della Shoah. In questi anni, nella nostra scuola, sono state attuate molte iniziative a riguardo: ad esempio, l’anno scorso, prima del periodo natalizio, la nostra classe ha partecipato al concorso sulla memoria ”I giovani ricordano la Shoah”, per il quale abbiamo realizzato un museo virtuale. All’interno di esso abbiamo dato spazio a testimonianze di sopravvissuti allo sterminio, ma anche alla nostra creatività, includendo due poesie e anche un dipinto da noi ideati. Successivamente a questa iniziativa, per la giornata mondiale della memoria, abbiamo avuto modo di invitare nella nostra scuola un sopravvissuto al genocidio ruandese, mostrandogli un murales, dal titolo “La memoria del Bene”, realizzato per ricordare i giusti che si sono distinti mantenendo un comportamento esemplare. Le iniziative non si sono fermate, di fatti, quest’anno, 4 persone della nostra classe hanno realizzato un video dove, attraverso delle vignette illustrative, hanno raccontato la storia di Yehudith Kleinman, una sopravvissuta alla deportazione.

 Noemi Cerutti e Vanessa Pagano, classe IV E 2020/2021

La memoria è una parte importante del nostro bagaglio culturale e ci permette di affrontare consapevolmente il presente e il futuro, proprio per questo deve essere memoria attiva e non passiva, qualcosa che rimane dentro di noi e ci aiuta a crescere. Memoria attiva per me è stato partecipare grazie al Progetto Memoria al concorso nazionale “I giovani ricordano la Shoah” sia l’anno scorso che quest’anno; attiva perché noi in prima persona ci siamo documentati per la realizzazione dell’elaborato finale e fatto nostre le informazioni trovate, realizzando opere originali; l’anno scorso ad esempio ho scritto una poesia da titolo “TEREZIN”.  La mia poesia ruota attorno all’ inganno che coinvolse i deportati, convinti che fosse il ghetto modello in cui si viveva felicemente. La partecipazione a tale concorso mi ha dato modo di ampliare le mie conoscenze riguardo quel particolare periodo storico e scoprirne le diverse sfumature, grazie alle testimonianze raccolte durante le ricerche; per questo motivo il Progetto Memoria non va sottovalutato ed è degno di investimenti, investendo nel nostro futuro. 

Anna Mattina, IV E, 2020/2021

Your reflection on the impact of your project;

Nonostante la rimodulazione che il progetto ha dovuto subire, rispetto alla formulazione originaria, a causa della pandemia da Covid-19, si deve osservare che esso ha potuto raggiungere, grazie al mezzo flessibile della conferenza online, mediante piattaforma google, un ampio gruppo di studenti, dalle terze alle quinte, che hanno potuto comunque approfondire temi complessi quali il negazionismo e le radici dell’antisemitismo contemporaneo, nonché la dimensione del ritorno dei sopravvissuti alla shoah. Si è tentato, grazie al progetto, di tradurre i contenuti della conoscenza dei fatti in una dimensione civica attuando un approccio educativo basato sui diritti umani come emerso dalla ricchezza dei lavori prodotti in occasione del 10 dicembre. E’ stato promosso, attraverso gli incontri con gli esperti invitati e i testimoni di seconda generazione dei fatti tragici generati dal totalitarismo nazifascista, il dialogo tra generazioni diverse. Di particolare interesse è stata la fase di rielaborazione in chiave di cittadinanza attiva dei contenuti ricavati dallo studio di un classico leviano come I sommersi e i salvati. Si è cercato di riannodare il filo della memoria spezzato dalla pandemia attraverso l’esperienza attiva  della piantumazione dell’albero della memoria nel giardino della scuola nonché l’avvicinamento alla dimensione del volontariato civile espresso dalla Comunità di Sant’Egidio, attiva anche nel nostro territorio e non sempre conosciuta dai giovani, desiderosi di sviluppare la dimensione della solidarietà verso gli esclusi e gli ultimi, ancora più danneggiati dalla disuguaglianza prodotta dalla pandemia. 

Any follow-up plans you have to take your work further in the future;

 Una volta superata la fase pandemica, credo si possano riprendere i percorsi di cinememoria e di teatro della memoria in quanto canali di formazione pedagogica particolarmente pregnanti e coinvolgenti. Si intende anche, grazie alla dotazione libraria arricchita dal progetto, avviare dei laboratori di lettura presso la biblioteca del Liceo. 

Any other relevant aspects;

If appropriate, you may also wish to attach samples of student work, etc.

Link del lavoro che ha superato la selezione regionale del concorso Nazionale Miur “ I Giovani ricordano la shoah”

Classe 3 E, docente referente, prof.ssa Sciuto


Blog del progetto PCTO “Il presente della memoria”

 Blog in cui si possono trovare articoli degli studenti sul 10 dicembre 2020, Giornata Universale dei diritti Umani,

Poesia inedita di Pagano Vanessa, classe 4 E, 2020/2021 per Concorso nazionale Miur “ I Giovani ricordano la shoah”.

Videoconferenza online del 29 maggio 2021: in alto a ds, il prof. E. De Cristofaro, Esperto esterno del PCTO Il Presente della memoria. 

Link dei lavori più significativi.

https://drive.google.com/file/d/1HfxhZp2ytiwPs1GGLwpHJz34d2Ba_-d2/view?usp=sharing (per accedere al video è necessario possedere un account liceoarchimede.edu.it


Video 4BL
  1. Press materials associated with your project
  • Include links to online articles or send copies as attachments. 
  • La Sicilia il 30 gennaio 2020 a cura di A. Seminara e A. Carreca e 
  • blog Fancity Acireale a cura di Graziella Tomarchio del 30 gennaio 2020.

Video messaggio di don Eugene per gli studenti e i docenti. 6 maggio 2021

https://drive.google.com/file/d/1WT3JKWzM6SfA7K6TuNJ9eDMm1A_BJ8xj/view?usp=share_link

  1. Photographs
  • Add photographs taken during the project to reflect students’ work and if your project included an event or an exhibition make sure to include that as well. Include the photos in the word document and explain what each photo represents.

Murale La memoria del Bene. Le alunne di Terza E, 2019/2020 con il testimone del genocidio ruandese

Da sin. verso ds, don Eugene Muhire Rwigilira, prof. Emiliano Abramo, resp.Comunità di Sant’Egidio, prof. Riccardo Biasco, Dirigente scolastico, prof.ssa Marinella V. Sciuto, prof.ssa Pina Gulisano, prof.ssa Paola Lizzio. 

Giorno della Memoria 2020 

Cerimonia del 6 maggio 2021 nel Giardino didattico del Liceo.

Da sin verso ds, prof.ssa Gulisano, referente progetto,  prof. Riccardo Biasco, Dirigente, pro.fssa Patricia Panebianco, referente progetto, prof.ssa Letizia Rizzo, vicepreside, prof. Emiliano Abramo, Comunità di Sant’Egidio Catania, prof.ssa sciuto ( referente progetto)

Le targhe commemorative nel giardino didattico dell’Archimede

Targa commemorativa per l’ospite-testimone del giorno della memoria 2021

Libri acquistati per la biblioteca “R. Livatino” del Liceo Scientifico Statale Archimede.

  1. Budget
  1. The amount received from TOLI: 500 euro
  2. The list of expenses:
  • Libri :  232, 30 Euro
  • Albero della Memoria per il Giardino Didattico: 40, 00
  • Targhe didattiche per gli alberi della memoria: 195, 20
  • Targa commemorativa: 30, 50 euro
  1. Date when the report was submitted:

Acireale, Ottobre 2021

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