Reportage del 10 dicembre

Il 10 dicembre del 1948, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite adottò la dichiarazione universale dei diritti umani: un documento che sancisce i diritti dell’uomo. Precedentemente alla DUDU, altri testi giuridici, sancivano i diritti fondamentali dei cittadini. Tali testi però, non riuscirono durante la seconda guerra mondiale ad evitare la perdita di milioni di vite umane. I principi della DUDU, nascono con l’obbiettivo di tutelare tutti gli esseri umani e sono inalienabili, universali, indivisibili e interdipendenti; possono inoltre, essere divisi in tre macro categorie: sociali, civili e politici.
Per onorare la Giornata Mondiale dei diritti umani e l’inaugurazione del progetto TOLI-CDEC (The Olga Lengyel Institute-Centro Documentazione Ebraica Contemporanea), il liceo Archimede con i suoi 36 corsisti del PTOF “Il valore della Memoria. Per un Calendario Civile della Repubblica”, e altri licei della regione Sicilia, hanno organizzato una “staffetta dei diritti” e la conseguente riflessione riguardante “I diritti negati, i diritti riconquistati e i diritti da difendere”.
La staffetta si è svolta durante l’orario scolastico; dopo i saluti generali e l’introduzione alla giornata della prof.ssa Sciuto gli alunni del Liceo “Volta”, hanno presentato i primi dieci articoli della DUDU, soffermandosi sull’articolo 3; a seguire, il Liceo “Archimede” ha esposto altri dieci articoli e le corrispondenti osservazioni riguardanti l’artico 15; infine hanno concluso la staffetta, gli alunni del Liceo “Don Colletto” con il loro pensiero relativo all’articolo 26.
Il liceo Archimede ha deciso di approfondire attraverso l’ausilio delle immagini il tema dei diritti negati, riconquistati e da difendere; in particolare i corsiti sono stati colpiti da un’immagine proveniente dall’archivio fotografico di Yad Vashem che mostra la sorte di una coppia di ebrei polacchi uccisi nel campo di sterminio di Treblinka. L’immagine è stata in seguito associata all’articolo 15: “Ogni individuo ha diritto ad una cittadinanza. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua cittadinanza, né del diritto di mutare cittadinanza”. I protagonisti della fotografia sono, infatti, due sagome bianche, che nel contesto della fotografia, risultano escluse dalla società nello sfondo. Nel nostro presente è ancora possibile osservare esseri umani che privi di documentazione, perché vittime di persecuzione, vivono in condizione di reietti.
In seguito alla conclusione della staffetta, gli alunni presenti nell’aula magna del liceo Archimede, hanno partecipato a un dibattito inerente ai contesti in cui, ancora oggi, vengono calpestati i diritti umani: in particolare la discussione si è incentrata sulla condizione dei carcerati.
Giulia Torrisi 4DS

2 commenti

  1. Una mattina scolastica intensa e partecipata. Abbiamo ripreso a dibattere in presenza in aula magna. Speriamo di poter incontrare presto i nostri colleghi a distanza per poterci confrontare sul cammino che stiamo facendo: diritti negati/ diritti riconquistati/ diritti da difendere.

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  2. Parlare di diritti umani e ricordarne le violazioni è sempre molto importante: anche nei Paesi che formalmente li riconoscono e che formalmente fanno dei diritti umani la loro ragione d’essere la negazione o la violazione in toto di questi diritti enunciati dalla DUDU la possiamo comunque trovare, magari in modo più subdolo. Nel corso del dibattito lo abbiamo visto citando la condizione dei carcerati in Italia – che si vedono negati diritti come quello a non subire torture o trattamenti degradanti, articolo 5 – ma anche dibattendo su come, in nome del profitto, si preferisca sottacere la violazione di diritti umani basilari pur di assegnare i Mondiali di calcio a Paesi come il Qatar; tra l’altro, permettendo a questi Paesi di “lavare” la loro reputazione e di crearsi una narrazione favorevole.
    La lotta per l’affermazione a livello sostanziale dei diritti universali e inalienabili sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo non è rettilinea, è più simile ad un pendolo: può avanzare ma può anche tornare indietro. E può tornare indietro in contesti e in momenti del tutto inaspettati. Proprio per questo motivo è importante continuare a narrare, ad approfondire e a ricordare le violazioni dei diritti umani che sono state perpetrate – la Shoah è un esempio lampante – e che continuano ad essere portate avanti.

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